IL PUNTO DI PAOLO UGGÈ

Aprile 1, 2020
Attività sindacale
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IL PUNTO DI PAOLO UGGÈ

Ora veramente mi hanno rotto! Sono riusciti a fare un casino che metà basta, tanto che qualcuno pensa di rivolgersi alla Magistratura. Ci mancherebbe allo stato attuale aprire anche questo fronte. Vedremo.

Si continua a porre ogni giorno, giustamente, il problema delle mascherine ma il problema non si risolve. La Fai, da tre settimane ha dato la disponibilità di utilizzare le proprie articolazioni territoriali per consegnarle agli operatori di una categoria che è tra quelle che consente al Paese di sopravvivere. Da allora abbiamo ricevuto una risposta in burocratese con la quale ci si informa che hanno passato, per competenza, ovvio, la lettera all’ufficio competente. Che bello!

La mia riconoscenza va ovviamente al personale ospedaliero, alle forze dell’ordine, agli esperti veri, non certo ai ciarlatani, sono loro i nostri “angeli salvatori”. A loro dobbiamo riconoscenza, insieme a tutti coloro senza i quali i necessari rifornimenti per l’Italia non esisterebbero! Ognuno vive le proprie difficoltà ma forse deve essere evidenziato che senza persone come queste chissà in quali condizioni saremmo. Non dimentichiamoci di loro tra qualche mese!

Non accettiamo più di essere presi in giro. Ogni giorno leggiamo che esisterebbe la disponibilità di guanti e mascherine ma le nostre imprese faticano a trovarle per metterle a disposizione di chi conduce automezzi che trasportano beni necessari. Di chi è la responsabilità? Dei furbastri che vogliono lucrare? Probabile ma non solo. La maggior responsabilità è di chi governa ed è solo capace di emanare disposizioni, fatte filtrare prima sugli organi di comunicazione, ma non di dare disposizioni inequivocabili. Qualche esperto prevede dei tempi lunghi; qualche altro sostiene che siamo alla svolta. Intanto la gente crepa e le imprese chiudono. Meno male che qualcuno agisce per conto proprio.

Si continua a dissertare, dotti economisti e ministri, si impegnano in dibattiti per come affrontare il tema della possibile ripresa che, se i dati positivi si concretizzeranno, dovrebbe affacciarsi razionalmente tra un po’ di tempo. La proposta che ho avanzato in merito è chiara ma non ha ricevuto alcuna risposta. Anche per dire che era una stupidaggine. E’ imprescindibile dare liquidità alle imprese ed alla gente!

La ripeto: la Bce presta a tasso zero alle banche risorse. Queste devono essere messe a disposizione delle piccole e medie imprese a costo contenuto (0,5% – 1%) subito. Così offriamo un aiuto concreto e tangibile a chi deve operare per far riprendere il Paese. Perché non si fa e si immaginano invece prelievi sui conti correnti, come qualcuno paventa? Possibile che non si comprenda che così si tolgono risorse a chi non potrà altro che immetterle in un circuito positivo che alimenterà investimenti, consumi, etc?

Se ho detto fesserie lo si dica e lo si provi! Altrimenti il dubbio che siamo nelle mani di incapaci e di una politica/politicante diventa sempre più evidente. Anzi si preferisce passare sotto silenzio un qualcosa di possibile per non farlo divenire di dominio pubblico.

In questa vicenda vi è anche chi si arricchisce, e non solo associativamente parlando, attraverso l’utilizzo della cassa integrazione. Il Governo dove è finito? Oggi si deve aiutare coloro che sono nelle difficoltà, poi si compiranno le verifiche adeguate. Si sta pensando di estendere l’intervento di sostegno alle badanti che in questa tragedia svolgono interventi di grande utilità, ma vi sono rappresentanti dei lavoratori che mettono in dubbio lo stato di necessità di imprese che viaggiano interrottamente per effettuare consegne utili alle imprese? Qual è il motivo? Riempire i fondi controllati? Il Governo se non intende correre il rischio che le imprese sospendano i servizi, per impossibilità oggettiva, intervenga in fretta. I “forconi” sono già stati dimenticati? Per fortuna non da tutti! Se scoppiano poi non si potrà dire: non ci avevamo pensato!

Ora si è aperto il dibattito su prolungamenti o su aperture controllate. Penso che la strada di utilizzare ciò che protegge e dar vita ad un certificato di “immunità” sia la strada da perseguire. Ma anche su questo si sprecano le polemiche politiche e le idee singolari. L’idea di far uscire i bambini come è possibile non condividere. Ma quanti bambini verranno utilizzati dalla mente fervida di tanti italiani per uscire di casa ed andare a zonzo? Ci dimentichiamo “gli accompagnatori fiscali” che in tutto rispetto della norma sulla ricevuta fiscale aggiravano gli eventuali controlli? Inoltre dobbiamo impegnare ancor di più le forze, che già operano al massimo, in ulteriori controlli non semplici da eseguire? Ma fateci il piacere.

I bambini sono un bene prezioso e vanno salvaguardati e per questo trattati con le medesime garanzie degli adulti.

N.B. queste sono riflessioni personali.

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